Tutto un susseguirsi di vicoli e stradelle di chianche e pareti biancastre; un labirinto in cui perdersi è questione di un metro, un attimo, e non puoi nemmeno chiedere aiuto alla tecnologia che qui, nel cuore antico di Montescaglioso, non c’è linea telefonica che entri, segnale di modernità che trovi pertugio se non per illuderti un istante. E iniziatico il cammino da fare per raggiungere il Res Lab e i suoi spazi minimi, angusti, quasi infilati a forza in una frattura fra le case d’intorno.
E nella frattura si insinua la cucina aliena di Francesco Leone, costruita sul tempo lasciato alle proteine per “maturare”, il tempo di raccolta dei vegetali e il loro tempo per “maturare” anche loro, fermentare, trasformarsi, il tempo in cui ogni cosa attraversa la morte e torna in vita trasformata e arricchita di intensità, il tempo trascorso in giro per cucine del mondo ogni volta che poteva. Il Cavolfiore maturato e la verza maturata, lo yuzu fermentato ed il garum di polline d’api, e il mole e il caramello di scalogno e i fiori di sambuco sottaceto. E la triglia e il castrato riposati per giorni che sanno di meraviglia.
si occupa da trent’anni di terzo settore. Espia i suoi peccati raccontando di donne, uomini e del loro lavoro. In cucina in particolar modo, perché far da mangiare è atto d’amore o non è. Nasce italiano e meridionale, nel secolo breve. Ma è pura fortuna, non merito. Ha una moglie paziente e tre figli spettacolari, perché è fortunatissimo
+393513900373
Tavoli all’aperto
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si occupa da trent’anni di terzo settore. Espia i suoi peccati raccontando di donne, uomini e del loro lavoro. In cucina in particolar modo, perché far da mangiare è atto d’amore o non è. Nasce italiano e meridionale, nel secolo breve. Ma è pura fortuna, non merito. Ha una moglie paziente e tre figli spettacolari, perché è fortunatissimo