Il Lingotto, storico stabilimento della Fiat e per molti anni suo quartier generale, è certamente un simbolo poco visitato di Torino. La pista di prova ne è il tetto, il luogo che Renzo Piano ha scelto, in un progetto di riqualificazione degli anni Novanta, di costruire un ristorante i cui interni sono progettati con coerenza filologica, con oro e legno alle pareti e marmo nero sui tavoli e lampadari come carburatori.
Riaperto nel 2021, da quest’anno a gestire le cucine sul tetto del Lingotto c’è Alessandro Scardina. Insieme a lui una squadra ben fornita nella quale spiccano il sous chef Daniele Lo Grasso e il maitre Davide Sterrantino.
Alessandro ha portato tutta la sua esperienza e il suo bagaglio di conoscenze, insieme a una grande passione per i lievitati. I gusti sono un'altalena tra sapori forti e preparazioni di grande spinta, come il dessert che chiude: il Banana bacon. Prima, tra gli snack di benvenuto, spiccava il formaggio-non-formaggio, che viene dal fegato della cernia. Ancora, Manzo ricci e dragoncello, Agnello latticello e chimichurri o l’Insalata granchio, rafano e granadilla. Una cucina senza paure, ma che sa divertire i suoi commensali.
pensa di cibo tutto il giorno, spesso mangia, in giro per tanti ristoranti, perchè c'è sempre un posto nuovo da scoprire. Gastronomo per passione, abitante della Valle Susa, nel tempo che resta gira il Piemonte con la sua fida Trek.
pensa di cibo tutto il giorno, spesso mangia, in giro per tanti ristoranti, perchè c'è sempre un posto nuovo da scoprire. Gastronomo per passione, abitante della Valle Susa, nel tempo che resta gira il Piemonte con la sua fida Trek.