L’affascinante struttura in mattoni dietro le mura svetta in mezzo al Giardino Botanico: ex imponente monastero del XV secolo, ospita un lussuoso hotel 5 stelle. Qui, in una moderna costruzione a parte dall’aria zen-monacale lo chef Gert de Mangeleer e il sommelier Joachim Boudens hanno traslocato dalla vecchia sede in campagna, un magnifico fienile.
Monacale è anche la mise en place, il servizio (con divisa) riservato e un unico menu degustazione, senza scelta alla carta. In più, la raccomandazione di non scattare foto durante il pasto. E che pasto: quasi zen per non dire omakase anche questo, vista la passione del cuoco per il Giappone, all’insegna del gusto naturale di ogni ingrediente, ovviamente selezionatissimo.
Provare per credere la Caviar Explosion, un dashi di storione con caviale belga, di salmone e di agrumi, oppure il Toro no Toro, cioè un cilindro di hamachi scottato e un altro a fianco di manzo belga (Holstein, scottato) in salsa yuzu: un noodle di caviale e un pizzico di wasabi suggellano a meraviglia la fusione di gusti solo in apparenza contrastanti.
articolo a cura degli autori di Identità Golose
Ristorante con camere
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articolo a cura degli autori di Identità Golose