Modern Korean: nell’ultima decade tanti giovani cuochi di origini coreane hanno iniziato a proporre ricette della loro terra madre, abbinate a tecniche e ingredienti occidentali, in ristoranti sempre più eleganti e alla moda. Risultato? Tante insegne del genere acclamate a Manhattan, a partire da Atomix e Jungsik. Oiji Mi ha aperto invece nel 2022, in zona Flatiron, guidato da Brian Kim, ex Bouley e Gramercy Tavern.
È un locale di design che apparecchia un menu creativo, raffinato e internazionale, all’insegna di sapori netti, abili commistioni gustative e piatti visivamente accattivanti. Senza contare i vari, riusciti cocktail internazionali serviti al bar e realizzati con un twist tipicamente coreano.
Sul fronte cucina, ecco per esempio la delicata Oiji Bowl, ciotola con riso (incredibilmente, al dente!), riccio, alghe, gamberetti e cetrioli: tutto perfettamente amalgamato. Non scherza neppure lo scenografico Wagyu Samhap: fettine di Wagyu americano scottate al tavolo, adagiate nel piatto su una salsa di soia al limone e sormontate da un tuorlo d’uovo crudo, fra kimchi e senape coreana.
articolo a cura degli autori di Identità Golose
(nella foto: "Ravioli alle erbe e rapa bianca" di Antonia Klugmann, piatto simbolo del congresso di Identità Milano 2024)
articolo a cura degli autori di Identità Golose
(nella foto: "Ravioli alle erbe e rapa bianca" di Antonia Klugmann, piatto simbolo del congresso di Identità Milano 2024)