I più attenti conoscitori della ristorazione sarda hanno di sicuro conosciuto Roberto Serra e il suo Su Carduleu, insegna che lo chef riaprì dopo il suo ritorno in Sardegna, proseguendo così la tradizione lavorativa di famiglia. Da qualche tempo Su Cardueleu è in ristrutturazione (si dice che il 2023 potrebbe essere l'anno della riapertura) ma nel frattempo Roberto si è cimentato in un'altra sfida. Dal 2020 ha aperto Armidda, una trattoria sarda. Si trova sempre ad Abbasanta, ma poco distante del centro del borgo.
L'idea (centratissima) è quella di riproporre ingredienti, ricette, accostamenti della tradizione isolana (ancor di più la tradizione del Guilcer, la subregione dove lo chef opera) interpretati secondo tecniche di cotture moderne ma senza mai snaturarne i sapori, anzi cercando di esaltarli a dovere.
L'ambiente è semplice, tutto è racchiuso in un'unica sala, tra legno e oggetti della cultura sarda. Si parte sempre con la marcia giusta: buonissimo pane fatto in casa e un salume locale. Poi le panadine con salsiccia (piccole tortine ripiene), su pane cun ou (il pane con l'uovo) condito con sugo e pecorino. Tra i primi non mancano le paste tradizionali come fregula e maccarrones, ma c'è spazio anche per delle taglietelline all'uovo (strepitose) nonostante la paste in Sardegna sia fatta solo con semola e acqua. Le carni locali sono protagoniste tra i piatti principali (manzo, maiale ma anche cacciagione) per quanto l'incursione del mare non manchi. Si beve tanta Sardegna e qualche proposta importante dal Continente non manca.
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sardo per passione, vino e birra di qualità sono il segreto della sua giovinezza. Lavora dal 2005 al Gambero Rosso e nella vita si divide volentieri tra la penna e il bicchiere