Non c'è probabilmente a New York un ristorante che ha una scelta di vini biologici e naturali come The Four Horeseman a Williamsburg, il quartiere di Brooklyn che in dieci anni ha completamente cambiato faccia: da enclave regno degli hipster, con le loro barbe curate e camicie scozesi, a quartire super gentrificato. Dove un tempo il taxi non ti portava, perchè non aveva una corsa di ritorno a Manhattan, oggi ci sono tutte le banche, compagnie telefoniche, l'ultimo Apple Store e il supermercato Whole Food.
Anche se The Four Horsemen nasce come posto per bere vino, la cucina si è presto fatta notare fino a raggiungere la prestigiosa stella Michelin. Oggi è considerato il miglior ristorante e il miglior bar di Williamsburg. La carta dei vini è un libro di oltre cinquanta pagine, che si rinnova spesso con nuovi arrivi. Naturalmente è ampia anche la proposta al calice. Qui niente cocktail.
Il menu propone cinque antipasti, quattro primi e quattro main coirse e cambia di frequente. La cucina è tutta dedicata a contaminazioni e sguardi internazionali. Si possono trovare le Puntarelle alla romana come un chevice di capesante arricchito con la radice di daikon, la Trippa è servita con fagioli, nduja, creme fraiche e bread crumbs, le Animelle sono coperte con un'insalata di sedano e topinambur, condite con una salsa di piri piri e coriandolo fresco. Prenotare non è facile, ma se si è in due basta avere pazienza per avere un posto al bancone del bar.
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Tavoli all’aperto
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dopo 29 anni, ha lasciato la redazione sportiva di Mediaset e si gode la pensione dopo aver raccontato 16 Olimpiadi, 6 Coppe America di vela, le imprese di Tomba e Pellegrini. Ora collabora con Il Foglio sportivo e il sito oasport.it. Ha un'antica passione per il cibo