La tavola di Helène Darroze affaccia su un piccolo e trafficato slargo di Myfair tra alcuni degli alberghi più celebrati di Londra e case di gusto, lusso, eleganza. È una sala sobria dai colori pastello, velluti e legno caldo, guidata amorevolmente e con fermezza da un gruppo affiatato di giovani professionisti, molti italiani.
Le origini francesi, del Sud Ovest precisamente della Darroze, unite alla dimensione anglosassone del suolo che la ospita, confluiscono in una cucina fatta di ricordi, prestiti, importazioni, stagionalità. C’è il mare all'ennesima potenza: caviale, rombo, astice. E la carne non è da meno: anatra, wagyu A5. Le salse sono laboriose e grandiose: il burro trionfa e rende tutto più morbido, setoso, vellutato. Come i sontuosi Chocolate o Babà in chiusura.
I vini sono importanti: chi ama le cantine d'annata qui può davvero divertirsi con 4 diverse possibilità di pairing. I più intraprendenti possono scegliere "A fresh take on pairing": bevande fermentate, estratti, centrifugati, tutto alcool free. Una via nuova, poco esplorata, qui gestita in maniera estremamente consapevole.
articolo a cura degli autori di Identità Golose
(nella foto: "Ravioli alle erbe e rapa bianca" di Antonia Klugmann, piatto simbolo del congresso di Identità Milano 2024)
+442039729000
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articolo a cura degli autori di Identità Golose
(nella foto: "Ravioli alle erbe e rapa bianca" di Antonia Klugmann, piatto simbolo del congresso di Identità Milano 2024)
