Un vecchio bar di paese, di frazione di paese, recuperato e trasformato dal 2008 in un ristorante che sembra un'osteria di campagna, sotto a un magnifico porticato. Questo a osservare le cose in superficie ma poi, a scavare, scopri un ristorante di personalità che unisce ritmi funky al languore della campagna.
Danilo Draghetti, titolare, cura la carta dei vini e un servizio gioviale e informale che cerca di inseguire tutti i tavoli, fra chi mangia tortellini e tagliata e chi invece sceglie i degustazione, da 6 oppure 9 portate. Il menu è vario, divertente e cambia di continuo. Tra i piatti da non perdere il Tacos emiliano con pancetta cotta a bassa temperatura, maionese alla salsa di soia, cavolo e coriandolo; il Risotto al cinghiale, crema e alloro e estratto di yuzu e gin o il Diaframma alla griglia, fondo al whisky torbato, erbe tostate e semi di senape.
La proposta enologica è compattissima e in frequente aggiornamento, si tiene ben distinta tra vini orange, rossi naturali o classici, bianchi e bolle. Tutto, insomma.
articolo a cura degli autori di Identità Golose
Tavoli all’aperto
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articolo a cura degli autori di Identità Golose