Molto bello intanto il luogo, un edificio ottocentesco - Villa Abbondanzi – con relative pertinenze, immerso nel verde e trasformato dai proprietari in godibile luogo dell’ospitalità, alle porte di Faenza. Due i ristoranti interni: uno più semplice e immediato, dedicato al pesce, e poi il Fenicottero Rosa, che deve il suo nome alla colonia degli eleganti uccelli che staziona nel laghetto accanto.
È il regno dello chef Alessandro Gilardi, faentino classe 1988: gran bel professionista, poche parole ma tanti risultati. Con il sous Riccardo Statella (si dividono i compiti) e una squadra di collaboratori affiatati, impiatta una tavola di ottima qualità. La mano è quella giusta, la sosta davvero piacevole, la cucina distilla il meglio delle esperienze di ciascuno dei componenti della brigata, in totale gioco di squadra. Noi abbiamo assaggiato dei cappelletti spaziali, ripieni di crema di latte, con tuorlo d’uovo affumicato, riccio di mare e tartufo: una specie di evoluzione dell’Uovo in raviolo, ma ancor più golosa e suadente, vale da sola il viaggio. Poi anche un piccione perfetto, con borettane, nocciole e ciliegie. Ottima anche la panificazione.
classe 1974, giornalista professionista, si è a lungo occupato soprattutto di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa esattamente l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta sui viaggi e sulla buona tavola. Caporedattore di identitagolose.it
+39053265092
Tavoli all’aperto
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classe 1974, giornalista professionista, si è a lungo occupato soprattutto di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa esattamente l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta sui viaggi e sulla buona tavola. Caporedattore di identitagolose.it