Distante dalla stazione ferroviaria quel poco che basta per lasciarsi alle spalle la bolgia di turisti, eccoci in un'oasi di buon gusto e di rasserenante convivialità. La storia del locale – un tempo apprezzato come pizzeria - è svoltata verso il fine dining dall'arrivo di Nicolò Trento che ha portato con sé un notevole bagaglio di esperienze maturate in Oriente e in America Latina. Applicando un approccio informale a una cucina di ricerca, attinge dalla tradizione veneziana e arricchendola con accenti creativi che ne esaltano il carattere senza stravolgerne l'identità.
Alcune pietanze restano caposaldi dell’esperienza veneziana, attestando riconoscibilità come nel caso delle Sarde in saor o del Pesse fritto, un misto di pesce di paranza dell'Adriatico. In realtà anche nel "Menu tradizione” non mancano le rielaborazioni esotiche (vedasi il Fegato alla venexiana abbinato ai ravioli giapponesi gyoza e salsa verde thai), ma è con il “Menu innovazione” che si può apprezzare in toto lo spirito da fusion dello chef e gustare, ad esempio, i Wonton con granchio blu, pancetta e brodo alla citronella. Qui ci si rilassa, ci si diverte e si beve anche bene.
bellunese, classe 1972, è giornalista freelance e da oltre 20 anni scrive di gusto collaborando con diverse testate enogastronomiche venete e nazionali. Dirige il web magazine dolomitireview.com
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Tavoli all’aperto
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bellunese, classe 1972, è giornalista freelance e da oltre 20 anni scrive di gusto collaborando con diverse testate enogastronomiche venete e nazionali. Dirige il web magazine dolomitireview.com