Chef Agostino Alboretto e Roberta Di Meo, maitre sommelier, condividono professione e vita privata: Riccio è praticamente casa loro, pochi tavoli, interni ed esterni, in un’atmosfera che riconcilia con il mondo. Attivi nel No food waste, scelta imposta dall’essenza stessa del ristorante: solo cucina di mare, con materie prime freschissime e di rapida deperibilità. Da qui l’interesse per la frollatura dei pesci di grande taglia, ovvero la maturazione a temperatura e umidità controllate, per utilizzare tutto, anche dopo un mese ed anche nei periodi di fermo pesca. Le carni dei pesci restituiscono morbidezza, un gusto fresco, pulito negli odori e nella consistenza.
Tra i piatti più gettonati, Carpaccio di spigola, Spaghettone con gambero viola, peperoncini verdi e fonduta di Parmigiano, e poi Benvenuto autunno. Il nuovo Risotto con zucca, seppie, porcini, provolone e aglio nero. Piatti classici, ma non solo. Sul fronte sperimentazione, segnaliamo Trancio di cernia frollata e Come una trippa di mare. Preparazioni che esprimono non solo la bravura, ma anche il giovane entusiasmo che anima il ristorante. Da non perdere, i salumi di mare, tenaci, ma succulenti, inebriati dalle sferzate di agrumi ed erbe fresche che gli girano intorno.
Champagne e metodi classici italiani, a favore di una cantina variegata: circa 150 etichette, ben ripartite tra il convenzionale e non. Roberta è meticolosa, empatica, chiacchierare con i clienti le restituisce continui spunti di riflessione. Da Riccio non ci sono superstar, se non il cliente a tavola. Sarà per questo che ci si sente subito a casa.
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Tavoli all’aperto
classe 1977. Nata ad Ischia. Esperta food&wine, scrive di ristoranti, grandi alberghi, prodotti di nicchia ed eroici produttori. Sommelier Ais, attualmente si divide tra Ischia, Napoli e Roma, sempre a caccia di nuove storie da raccontare