In prima istanza c’è da menzionare il grande ritorno in sala di Alfredo Diafano, storico direttore del Bistrot del gruppo di Cannavacciuolo. In cucina, si punta su un giovanissimo Gabriele Bertolo, che ha le idee chiarissime sulla cucina che vuole proporre: gusti sinceri, che richiamano le radici in una forma estetica fatta di cromie coordinate o accese. Ingredienti semplici elaborati da una mano ferma e concreta, arricchiti da elementi delicati o intensi, a smorzare o prolungare il gusto.
Un ristorante in cui tornare e ritornare per non trovare una ricerca assoluta per gusti del territorio piemontese, i tre menu infatti spaziano dal branzino al piccione, dal rombo al maialino. Terra e mare e molta stagionalità. Da farli restare come piatti resident, il Salmerino, plancton, rapanello e salsa champagne, e gli Spaghetti, trippa e gamberi. Equilibrati e goduriosi nei sapori i dolci, da provare, alla carta, il Soufflè alla carota, frutto della passione e camomilla.
laureata in Economia e valorizzazione del turismo, trasforma la sua passione per l’enogastronomia in lavoro. Giornalista, è consapevole dell'effetto moltiplicatore che anche solo un ingrediente può avere in un territorio. Da quasi vent'anni viaggia (molto) e racconta tutto quello che assaggia di curioso ed entusiasmante
Tavoli all’aperto
laureata in Economia e valorizzazione del turismo, trasforma la sua passione per l’enogastronomia in lavoro. Giornalista, è consapevole dell'effetto moltiplicatore che anche solo un ingrediente può avere in un territorio. Da quasi vent'anni viaggia (molto) e racconta tutto quello che assaggia di curioso ed entusiasmante