Ma per fortuna che qualcuno rischia! Non c'è dubbio che, in generale, l'alta cucina siciliana abbia bisogno di stimoli nuovi, spesso è troppo seduta sopra la propria rendita di posizione (ossia: prodotti potenzialmente straordinari) e così si limita a curare l'orticello, senza mettersi in gioco. Son utili novità che vengano anche da fuori. Ad esempio, al Battimandorlo di Noto.
Il Battimandorlo di Noto è una bellissima struttura dell'ospitalità immersa in 8 ettari di terreno agricolo biologico che produce limoni, olive e mandorle. La piscina a sfioro, le camere ben strutturate, il servizio attento, tutto a soli 7 km dalla Cattedrale, nella campagna netina. Tutto convergerebbe a farne una tappa d'eccellenza quando ci si occupa d'hôtellerie, ma nel derubricarla invece come ovvio luogo del gusto banale, piatti golosi e nulla più, il folletto della creatività in cucina non abita praticamente mai in strutture come queste. E invece...
Invece siamo rimasti sorpresi. Questo va a merito innanzitutto dei patron del Battimandorlo, vale a dire il siciliano Pietro Viola e l'irlandese Elaine Dolan - coppia nella vita, buongustai evidenti - che hanno voluto puntare su un percorso meno facile e scontato. E merito anche dello chef Michele Di Bonito, campano di Pozzuoli, classe 1991, che scommette su sé stesso, dopo tanto girovagare ha voglia di imporsi e mostrare una tavola diversa. Originale. Di personalità.
Il suo stile ci ha colpito, anche perché era inatteso. La sua è una cucina fuori dagli schemi classici per un luogo come questo; di grande tecnica. Molto interessante, sorprendente.
+393921461361
Ristorante con camere
Tavoli all'aperto
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classe 1974, giornalista professionista, si è a lungo occupato soprattutto di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa esattamente l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta sui viaggi e sulla buona tavola. Caporedattore di identitagolose.it