Eravamo un poco prevenuti prima di entrare: la location di grido, il ristorante dentro a una boutique… Pregiudizi dissolti in un amen perché il ristorante di Massimo Bottura nel cuore di Beverly Hills riesce a essere quello che le altre insegne italiane di fine dining a Los Angeles difficilmente riescono a essere.
Una ragazza elegante, tatuata e molto sorridente ci pilota in ascensore al piano di sopra. Usciti, ci colpisce una veranda discreta, con tavoli distanziati il giusto e le piante che ti schermano da Rodeo Drive: ci si sente subito in un’atmosfera per nulla ingessata ma familiare, come essere a casa. Il cuoco è Mattia Agazzi, classe 1989, con esperienze già importanti nelle tavole d’Italia e del mondo. Uscirà 2 o 3 volte a spiegarci con gentilezza e competenza quello che stiamo mangiando.
Abbiamo assaggiato diversi piatti di una bontà impressionante: 5 Seasons of Cheddar è un’interpretazione del piatto più celebre dell’Osteria Francescana, poi c’è il Risotto in Camouflage come una pizza e A Bunch of Flowers , dessert con camomilla, acacia e mela verde.
articolo a cura degli autori di Identità Golose
(nella foto: "Ravioli alle erbe e rapa bianca" di Antonia Klugmann, piatto simbolo del congresso di Identità Milano 2024)
Tavoli all’aperto
articolo a cura degli autori di Identità Golose
(nella foto: "Ravioli alle erbe e rapa bianca" di Antonia Klugmann, piatto simbolo del congresso di Identità Milano 2024)