La casa scelta da Christopf Huber per realizzare il suo sogno è una rustica locanda sotto tutela delle Belle Arti nel centro del paese di Lagundo, alle porte di Merano. Aperto nel marzo del 2019, il ristorante ha subito fatto parlare di sè, non solo per il cristallino talento del suo patron e chef, ma anche per la scelta enunciata sin dall’intestazione del menu: radikal local.
Tutti gli ingredienti, o quasi di provenienza locale. Anche il pane, di un piccolo panificio di Merano, pur se ispirato alle forme della panificazione del sud – la grande pagnotta, la focaccia - viene prodotto con grani coltivati rigorosamente in val Venosta. Buonissimo. L’insalatina, con un fresco e succulento dressing all’aceto di mele, accompagna rigorosamente i piatti della piccola carta di mezzogiorno, dove spiccano le mezzemaniche al sugo pomodoro fresco con la burrata (anche questa di produzione locale) e la sella di cervo con cipolla, champignon e scorzonera.
Ben più complessa la cucina serale dove due menu ricchi di suggestioni creative e sperimentazioni con verdure e prodotti fermentati si apre con un colpo da maestro come il triplo consommé al bortsch con verdure fermentate e la granella di tschotte – il tipico formaggio fresco alpino, con mela e barbabietola. Allievo di Niederkofler e Gerhard Wieser, Huber ha dovuto affrontare grandi prove, non solo imprenditoriali, prima di cogliere i rapidi e meritati successi nel suo locale e farà ancora parlare di sè. Piccola ma interessante la carta dei vini e menu.
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articolo a cura degli autori Identità Golose