Il Mirepuà di Cremolino, nell’Ovadese, in provincia di Alessandria, è uno degli esempi più convincenti di come impostare un modello compiuto di “ristorante di campagna contemporaneo”, ossia un bel luogo di delizie territoriali, di assaggi senzapensieri, che offra però anche la graffiata fine dining per chi la sa e la vuole apprezzare. C’è tutto, qui: una zona a crescente vocazione turistica; un affascinante borgo affusolato attorno al suo castello; il locale elegante con grandi terrazze per l’aperitivo nella bella stagione; il servizio sorridente coordinato da Gaia Fassone, spigliato e caloroso; uno “chef-contadino” che ama la materia prima, seleziona pochi fidati fornitori, si produce le conserve, la salsa al pomodoro, persino il tabasco, e coltiva l’orto ai piedi del ristorante.
Capita poi che lo chef-contadino – ossia Federico Ferrari – sia anche molto intelligente; e abbia così voluto impostare la propria proposta gastronomica in modo perfetto, con un’idea di Piemonte profondo e di inclusività totale, tra approccio immediato e sapienza di una toque che conosce la storia e le tecniche ma non te le sbatte in faccia. Esito: si sta benissimo.
classe 1974, giornalista professionista, si è a lungo occupato soprattutto di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa esattamente l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta sui viaggi e sulla buona tavola. Caporedattore di identitagolose.it
Tavoli all’aperto
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classe 1974, giornalista professionista, si è a lungo occupato soprattutto di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa esattamente l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta sui viaggi e sulla buona tavola. Caporedattore di identitagolose.it