Che strana storia quella di Anna Ghisolfi: ci sono i bellissimi scatti di Bob Noto a immortalare certi suoi piatti di alcuni anni fa, esteticamente e concettualmente simili a quei bocconi dell’avanguardia spagnola che son figli delle tapas, anche per questo Bob, palato sopraffino, si presentava spesso alla porta del ristorante di Anna, appena aperto a Tortona, era il 21 luglio 2016.
Eppure lei non è che fosse di primo pelo: tre figli già grandi allora. Si era laureata in Lingue straniere, aveva messo in piedi un’agenzia di traduzioni, aveva giocato a basket (arrivando a sfiorare la soglia della serie A)... Ma dentro era cresciuta poco a poco la passione per la cucina, tanto che - al di là delle scorribande nei migliori ristoranti del mondo - aveva svolto stages da Marchesi, da Hellrigl, dai Santini, da Brovelli. E aveva creato negli anni Novanta un’impresa di catering di gran successo, decine di dipendenti. Un ristorante? Quello no: i bambini erano ancora piccoli. Erano da accudire.
Fino, appunto, al 2016, quando nasce l’Anna Ghisolfi Ristorante, nell’ex oratorio del Crocefisso, molto bello. La Ghisolfi vi importa la propria idea di cucina, mutuata dal catering.
Ossia? Un format fresco e di respiro metropolitano. Un tapas bar di fine dining in provincia, con piatti(ni) italiani, dove si mangia e beve molto bene. Un locale vivace dove lei dimostra, fedele ai suoi principi, di essere stata sempre in anticipo sui tempi. C’è tanto mondo vegetale, altrettanta attenzione per il no waste. E poi il concetto di una tavola di alta qualità in vesti casual, informali, adatte a tutti.
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Tavoli all'aperto
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classe 1974, giornalista professionista, si è a lungo occupato soprattutto di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa esattamente l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta sui viaggi e sulla buona tavola. Caporedattore di identitagolose.it