Smoking Wine Bar è un locale nato 5 anni fa da tre amici Marco Giglio, Edoardo Bernardi e Luigino Ballario. Ognuno con i suoi compiti. Per la cucina hanno scelto prima Riccardo Ferrero, direttamente dal Cambio e poi, dal Consorzio, Riccardo Arduino, che è rimasto sino a oggi a delineare i tratti naturali e concreti di questo vivace bistrot del panorama torinese.
Siamo nel precollina torinese, a poca distanza dal fiume Po e dal centro, in una bella zona residenziale che si rialza e si discosta dalla città, fuori dal traffico e dai locali. Se nei primi tempi la scelta è stata quella di continuità con il vecchio bar tabacchi, e quindi un servizio che partiva dalle colazioni nel pomeriggio, piano piano si è slittata l'apertura ai pranzi, per chiudere con le cene. È un locale che sorprende, come stupisce il tempo in cui è rimasto nascosto a guide e recensioni, perché dimostra di meritare l'iscrizione tra i locali di riferimento della città.
La proposta dello chef riprende la varietà e le modalità di servizio del bistrot. Piatti di sostanza con pochi fronzoli ma con ottime materie prime e qualche accostamento fuori dall’ordinario, come si attendono i clienti seduti ai tavoli. Ci sono tapas fredde e calde (Insalata di trippa e puntarelle). Il menu nella pagina dopo parte dagli antipasti piemontesi come Vitello tonnato e Albese, ai primi come gli Gnocchi di ricotta e spinaci gratinati, fino ai secondi come il Brasato di bue e purè di patate. E ai dolci: Tortino al cioccolato fondente, castagne e crema di marroni. Il vino è ottimo, come il locale, raffinato e naturale.
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Tavoli all’aperto
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pensa che il giorno sia felice solo quando scopre un nuovo ristorante dove si mangia bene. Gastronomo per passione, abitante della combattiva Valle Susa, nel tempo che resta si occupa di politiche di welfare e di innovazione sociale