Luca Tartaglia è giovane ma ne ha di cose in valigia, a partire dai grandi maestri (Ghezzi in Italia, Ducasse e Barbot a Parigi). Dall’istituto alberghiero di Castelfranco a Trento, da Londra a Venezia, Milano e Treviso dove si è installato da quattro anni con il socio e amico Nicolò De Pol, con il quale aveva condiviso l’esperienza veneziana a Zanze XVI. Qui Luca ha trovato finalmente la libertà di fare la cucina che gli piace, creare senza vincoli, se non quello che lo porta a cucire su misura dei clienti un menu sì a sorpresa ma sempre rispettoso dei gusti. Cucina che mette assieme la tecnica (e l'amore per la Francia), l'equilibrio, il cuore e il sapore. Che incuriosisce, diverte e non stanca.
L'idea di partenza è quella di proporre contemporaneità in un locale alla mano, che ti fa sentire a casa. Certo, a casa di uno bravo e che ha studiato, come si diceva una volta. E che propone la Lepre alla Royale, radicchietti e melograno, la Millefoglie di rape e mango verde con salsa di granchio blu, il Vitello sgombrato, dove lo sgombro sostituisce il tonno come protagonista di una salsa leggermente piccante, e la Zuppetta di Cachi e rum, mndarini e cocco.
veneziano, giornalista, una vita professionale dedicata allo sport da inviato (e adesso da appassionato e tifoso della squadra della sua città), cura dal 2008 "Gusto", la pagina di enogastronomia del Gazzettino di Venezia, e coordina "Cibi, Vini & Piaceri", l'inserto mensile dello storico quotidiano veneto che racconta il territorio attraverso prodotti, ristorazione, chef, enologia
veneziano, giornalista, una vita professionale dedicata allo sport da inviato (e adesso da appassionato e tifoso della squadra della sua città), cura dal 2008 "Gusto", la pagina di enogastronomia del Gazzettino di Venezia, e coordina "Cibi, Vini & Piaceri", l'inserto mensile dello storico quotidiano veneto che racconta il territorio attraverso prodotti, ristorazione, chef, enologia