Tutto merito suo. Già, perché se Atomix non fosse salito di recente ai vertici della classifica 50 Best 2024 (sesto posto nel mondo, primo in Nord America) e non avesse guadagnato 2 stelle Michelin, gran parte di newyorkesi e turisti amanti di cucine orientali non avrebbe mai assaggiato le migliori, insolite e particolari specialità coreane. Sarà un caso, ma oggi Manhattan vanta la più alta concentrazione al mondo di fine dining coreano al di fuori della madre patria, con una dotazione complessiva di una dozzina di stelle Michelin.
Solo uno chef colto e capace come Junghyun Park, già noto per le precedenti esperienze alla guida di Atoboy, poteva infatti lanciare un ristorante coreanocentrico di tale livello, fondendo con garbo gusti orientali e occidentali, inventandosi oltretutto ricette fusion di alto impatto. Ad esempio Ali di pollo speziate alla coreana; Alghe, riso e sardine; Cubetti di Wagyu da tuffare in vari succhi di frutta; Polpo, funghi e manzo in brodo di pollo; Scampi con pomodoro, cetrioli e glassa kimchi. Non basta, ogni piatto viene preceduto da un cartoncino che ne descrive ingredienti, provenienza, tradizione e ideazione: questa sì che è gastrocultura.
curioso e instancabile cittadino del mondo, come critico/giornalista prima di musica e poi di enogastronomia (La Stampa, Panorama, L'Espresso, Guida ai Ristoranti L'Espresso). Si diverte ad abbinare il giusto sound a vini, piatti, cantine, spa, hotel, nei panni di music designer e sound sommelier (psmusicdesign.it).
curioso e instancabile cittadino del mondo, come critico/giornalista prima di musica e poi di enogastronomia (La Stampa, Panorama, L'Espresso, Guida ai Ristoranti L'Espresso). Si diverte ad abbinare il giusto sound a vini, piatti, cantine, spa, hotel, nei panni di music designer e sound sommelier (psmusicdesign.it).