Quella che lo chef Tomas Kalika propone a Mishiguene - cocina de inmigrantes è la reinterpretazione della cultura gastronomica geograficamente più estesa del pianeta: quella del popolo ebraico che tante volte nella sua storia è stato forzato all’esilio, portandosi dietro pochi stracci, un libro di preghiere e molte ricette attorno alle quali, ogni volta, ha ricostruito un focolare, adattandole agli ingredienti che il paese ospite offriva e alle tradizioni culinarie locali.
Il risultato del lavoro di ricerca e studio fatto da Kalika, è una mappa gastronomica che trova radici in Medio Oriente, Russia, Germania, Francia, Spagna, Paesi Baltici, nord Africa, Siria, Iran, Armenia, Polonia, Inghilterra, nei Paesi Slavi... Le mura e l’identità di Buenos Aires sono state costruite da immigrati provenienti da tutto il mondo. Tra questi, quelli di origine ebrea formano quella che oggi è la quinta comunidad judìa al mondo per peso demografico.
Per comprendere l’identità di questa capitale latinoamericana non si può prescindere dalla storia di questo popolo, anche a tavola. Kalika la racconta utilizzando tecniche di cucina moderne per reinterpretare babaganoush, kibbeh nayyeh, bureka, muhamara, sabij in modo gioioso - “come un matrimonio judío, ma senza la sposa e lo sposo” - e sapiente. I piatti proposti sono inedite esplosioni di gusto, con una forte impronta mediorientale.
Valore aggiunto: la storia dietro a ogni portata che vi verrà raccontata da un servizio impeccabile. Ogni venerdì sera, a mezzanotte, nel locale irrompono musica dal vivo e balli per le celebrazioni dello Shabbat.
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Tavoli all’aperto
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articolo a cura degli autori Identità Golose