Dopo aver generato un bel rumore con la cucina del Clown Bar - e, prima ancora, al Vivant - qualche anno fa lo chef Sota Atsumi si è imbattuto nell'(av)vincente avventura dello Chef’s Club di New York. Il giovane cuoco, forse il più chiacchierato di Parigi, ha deciso poi di mettersi in proprio, creando uno spazio per dar sfogo alla sua creatività.
La cucina è diretta, à la minute e fuori dagli schemi. La grande abilità dello chef nel lavorare prodotti come aragoste, piccioni, ricci di mare e verdure, produce piatti generosi e di qualità – e i pairing risultano sempre unici e naturali. Sota è noto per la capacità di dare nuova vita ai tradizionali piatti francesi di Pithiviers, ormai quasi dimenticati, un approccio che continua a sviluppare quotidianamente.
I piatti sono sempre freschi e vivaci, riflesso di uno stile spontaneo ed estremamente preciso. La grande cucina a vista si colloca al secondo piano del ristorante e un bancone con qualche seduta permette un contatto più vicino. Essendo stata in precedenza una vecchia fabbrica, la location dispone di spazi molto ampi, fatto insolito per un ristorante dell’11° arrondissement. Un ambiente moderno ed elegante, ideale per gli amanti dei grandi social table, intagliati a mano a Hokkaido per la Maison.
Parigi ha proprio bisogno del talento di Atsumi Sota: al suo panorama standard internazionale aggiunge una cucina francese moderna e open-minded.
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articolo a cura degli autori Identità Golose