Vitanova nasce nel luglio 2020 in uno dei più caratteristici edifici della città, il Lido Cluana, costruito in stile liberty negli anni Trenta del secolo scorso insieme il suo gemello prospicente. In mezzo una piazzetta-cortile circondato dal verde che in estate diventa il bel dehors che funziona dalla colazione alla cena. Ancor più belli sono gli ambienti interni, eleganti e curati con un tocco di leggero retrò abbinato a geometrie moderne.
I divanetti in velluto e le poltroncine thonet ben si accostano alle veneziane in legno che filtrano il sole, al verde acqua della tappezzeria e agli ambienti della cantina, dell'angolo bar e della cucina, in parte a vista, nella quale si muove il trentaseienne Andrea Mosca, bravo a destreggiarsi tra classici della cucina marinara e la creatività che abbiamo conosciuto al Marili di Grottammare, sempre affiancato da Debora Caranti. Così alcuni elementi tanto del servizio - il carrello, la lampada o la lista di cocktail e long drink - quanto del menù recuperano non senza qualche virtuosismo gesti e ricette di qualche decennio fa per accompagnarle all'oggi.
Così per il Tonno tonnato con giardiniera casalinga, un piatto sottile e di buon equilibrio tra la leggera affumicatura a forno a legna del pesce e l’acidità della giardiniera; per il ripieno e per la panatura di riso soffiato delle Alici VItanova fritte, per il cannolo di cipolla con ripieno di patate che accompagna il Merluzzo in salsa di mugnaia; e, infine, per i buoni dessert, tra i quali il Semiffreddo di croccante all’amarena che tanto ricorda il gusto estivo dell'adolescenza.
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Tavoli all'aperto
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esperto di comunicazione, giornalista e sommelier, da trent'anni racconta ristoranti, produttori e territori. È fondatore e curatore del congresso di cucina regionale MeetInCucina e del sito vinirosa.it