Soms, ospitata in quella che fu la sede della Società operaia di mutuo soccorso, è molto più della definizione "trattoria moderna" che si è data. Aperta nell'estate 2020 in una delle centralissime vie pedonali dello shopping cittadino, ha una certa eleganza, luminoso e moderno e in estate si aggiunge qualche tavolo all'esterno. Ha retto bene il colpo della pandemia grazie alla capacità di adattamento dello chef Moreno D'Antuono e alla intelligente lungimiranza dei fratelli Casalena, impenditori in altri settori ma con passione per la ristorazione.
Poco più che quarant'enne, D'Antuono è rientrato in Abruzzo dopo alcune esperienze all'estero per riappriopriarsi delle sue origini e reinterpretarle a modo suo. Profilo basso e grande capacità di fare squadra e creare armonia nel gruppo di giovani che lo affiancano tra i fornelli e in sala.
Pochi passaggi, cotture minimali e precise, e buona fantasia per una cucina genuina e golosa, solida e tendenzialmente terragna, con predilezione per tartufi, funghi, ortaggi e verdure stagionali a servizio di eccellenti carni contadine e pastorali.
In controtendenza, non c'è un menù degustazione ma una carta divertente con quattro-cinque piatti per portata (uno dei quali di pesce), come il Carciofo alla brace con fonduta di parmigiano e salsa verde, le Pappardelle con ossobuco e zafferano, l'Agnello alla brace o fritto con maionese di coratella, ciocorietta e pecorino, la Scaloppa di pescatrice con finferli ed erbette e alcuni dessert da non perdere come il Tiramisu al mandarino e le Tre consistenze del cioccolato.
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Tavoli all'aperto
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esperto di comunicazione, giornalista e sommelier, da trent'anni racconta ristoranti, produttori e territori. È fondatore e curatore del congresso di cucina regionale MeetInCucina e del sito vinirosa.it