Siamo di fronte a un luogo di ristoro storico a Barbaresco. Un ristorante, ex trattoria, nato negli anni Ottanta in una casetta lungo il fiume Tanaro da Cinto Albarello, precursore dei circoli ricreativi. Un posto per incontrarsi e condividere della buona cucina piemontese: tajarin e poco più. Fu il sindaco di Barbaresco, in carica nel 1988, a offrire alla famiglia Albarello l’osteria del paese. Accettarono la proposta anche se nel 2003 si liberò un locale adiacente alla Torre, l’ex asilo comunale. Ecco nascere L’Antica Torre che domina la piazza.
Siamo a pochi passi dalla cantina dei Produttori del Barbaresco e il quartier generale di Angelo Gaja. Prima della pandemia, gli eredi Albarello, Stefania e Maurizio ai fornelli e la sorella Paola in sala, ristoravano clienti da tutto il mondo. Un locale semplice, accogliente. Nei mesi più caldi si può mangiare in veranda. Maurizio è definito il “re dei tajarin”, pasta che plasma con un coltello affilatissimo forgiato per lui in Svezia, con un legno di betulla e acciaio di Damasco. Dettagli essenziali per la lama in quanto presenta una minore concentrazione di carbone rispetto alle comuni leghe e non riscalda la pasta permettendo un taglio perfetto.
In menu, i classici della regione: Carne di fassona piemontese battuta al coltello, Vitello tonnato, plin e tajarin da togliere il fiato, Coniglio al civet e Bonèt. Tradizione pura. La cantina offre molte etichette locali con insolite proposte al calice. Il servizio è attento e il rapporto qualità prezzo davvero imbattibile.
+390173635170
Tavoli all'aperto
+390173635139
articolo a cura degli autori Identità Golose