Osteria V è l'ex Antico Veturo. Non solo un cambio di nome ma anche di cuoco: Andrea Rossetti, chef noto alla ristorazione veneta, dinamico, saldo nelle usanze e nei valori territoriali ma con un piede sempre propenso all’esplorazione. L’ultima esperienza, prima di approdare qui, risale al DOM di Alex Atala, in Brasile, da cui ha tratto spunti soprattutto sui temi vegetali e del recupero. Il lume è “Ottimizzare le risorse non solo per aiutare le economie, ma anche per scoprire le potenzialità degli ingredienti”.
Il cambiamento vero è arrivato nell’armonia del tutto: all’Osteria V si procede all’unisono, in cucina con Andrea, Luca e Riccardo, in sala con Federico e Filippo Pojana, mescolando idee, attitudini personali, retaggi del passato, memorie gustative e sinestetiche. Ne esce un percorso a tavola ben congegnato, coerente nella narrazione, nei piatti e anche nell’accompagnamento enologico.
Il menu è equamente distribuito tra pesce, carne e vegetali ed esalta le particolarità locali, quali bacche, erbe e carni, ma anche antichi modi di trattare le materie, con fermentazioni e cotture alla brace aggiornate. Non mancano gli azzardi, vedi Branzino & Camomilla, un carpaccio di branzino, camomilla, giuggiole, pane, capperi di Monselice e yogurt ai funghi. E neppure gli assaggi evocativi, come i Gargati trafilati al bronzo, pearà di cappone e olio al lentisco. Insomma, c’è da seguire il bel cambiamento muniti di lente d'ingrandimento.
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Tavoli all'aperto
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articolo a cura degli autori Identità Golose