Pizze d’autore quelle di Ippazio Ricchiuto, che alla classica Margherita accosta grandi interpretazioni e nuovi abbinamenti. Basta leggere il menu per rendersi conto come, in questa enclave del gusto salentino, la tonda non sia considerata piatto povero e veloce, ma qualcosa di sostanzioso e prelibato.
Si passa dalle classiche Purple Rain o i Fiori del Deserto, che tanto classiche poi non sono, per giungere alle fusion come la Chardonnay. Un capitolo a parte merita la sezione dedicata a quelle che sono le scelte di King of Mortadella, ossia Giuseppe Alessio, e la sua idea di pizze alla mortadella, che sanciscono una bella collaborazione tra i due amici. C’è fantasia nella ricerca dei nomi, che incuriosiscono e non stancano nella lettura. Ci sono ricerca e accostamenti sofisticati, a tratti azzardati e ridondanti, è vero, che però si rivelano perfetti e in armonico equilibrio con l’impasto, trasformandosi in ghiotti bocconi.
Ippazio usa impasti diretti, alta idratazione e almeno 48 ore di lievitazione. Si vede che c’è tecnica, cura nella lavorazione del lievitato, che è elastico, scioglievole al palato e con un cornicione alto, croccante, dai bei alveoli. È un giusto compromesso tra lo stile napoletano e il canotto, senza gli eccessi di entrambi. Da quando ha aperto, nella primavera del 2019, per Spicchi d’Arte è stato subito successo, tanto che nel tempo è seguito l’ampliamento dei locali e l’apertura di una seconda sede a Gagliano del Capo.
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Tavoli all’aperto
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scrive di Puglia, viaggi e cibo, quello buono. Sempre a caccia di novità, collabora a Con Gusto e Il Gusto di Repubblica Bari e le Guide di Repubblica