Enzo Di Pasquale è sempre a Giulianova, ma è passato dalla statale 16 a Giulianova Alta, più affascinante. La pandemia ha rallentato i suoi passi, non poteva essere altrimenti. Non è stato facile rinascere tra nuove mura. Da fuori, attraverso la finestra di sinistra, vedi la cucina, la vetrata d'ingresso è sulla destra. In estate si potrà desinare anche all'esterno. La firma dello chef fin dalla struttura del menu. A differenza di tanti che solo dopo il primo lockdown hanno optato per un elenco di piatti tra i quali scegliere o per uno o due menù degustazione, Di Pasquale già prima non faceva distinzioni tra antipasti, primi e secondi, giusto tra proposte salate e proposte dolci.
Si contano q15indici preparazioni, delle quale 3 dessert (che si pagano a parte). Al cliente la scelta tra un percorso salato di 5 portate e uno di 7, a sua scelta. Non vi è nulla di imposto se non un aspetto che la prima volta non è facile cogliere: l'ordine di servizio seguirà quello in carta. Esempio pratico: se si ordina (e fatelo) lo Spaghetto alla rapa rossa, salsa curry e cocco, sarà la chiusura prima di eventuali dolci.
C'è una logica gustativa, nulla è lì a casaccio, e trovo molto bello che, comunque, quale che sia l'ordinazione, il filo conduttore si dimostra logico. Il mio via nel segno del mare: Cannolicchi, frutto della passione e cetriolo; Cicale, sale alla vaniglia del Madagascar, tapioca e mandarino di Ciaculli. Nulla di elementare. Le costruzioni sono sempre attente, precise. La parte golosa emerge dopo un paio di bocconi. Il senso di appagamento anche mentale è assicurato.
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Tavoli all'aperto
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nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
Twitter @oloapmarchi