L’avevamo conosciuto come secondo di Masaki Okada, da Sol Levante. Nel giugno 2020 è cambiato tutto: “Masa” è diventato chef di Kanpai; al posto di quel ristorante ci sono i ragazzi di Bites e Satoshi Hazama ha aperto la sua insegna, all’altro capo della città. Sato San è giapponese della prefettura di Gunma ma è da sempre innamorato della cultura gastronomica italiana: tra gli altri, si è fatto le ossa all’Antica Corte Pallavicina e alla partita del pesce dell’Enoteca Pinchiorri.
Da Hazama oggi va in onda una promettentissima cucina kaiseki, il rituale estetico/gustativo più solenne e cerimonioso della tradizione giapponese in 8 portate che si trova solo la sera su prenotazione. Il locale, 16 coperti in 2 sale, cerca di imbastire un menu di partitura giapponese (nella tecnica e nei condimenti) e note italiane (le materie prime).
A pranzo, invece, potrete assaggiare alla carta piatti espressione di un palato preciso e di una metodica complessa: Soba freddi fatti a mano con pesce e crostacei freschi in tempura leggera (kakiage), piccole slice di cipollotto e soba-dashi; Filetti di anguilla («italiana», tiene a precisare) scottati alla brace, finiti al vapore e laccati con riduzione dei suoi succhi (circa il 10%), salsa di soia, mirin e tamari. E infine lamine di Wagyu marinate in una salsa profumata al sakè e poi scottate alla salamandra. Tra le novità Kaisen-ju, gran misto di pesce crudo fresco e marinato, sempre diverso di giorno in giorno.
articolo a cura degli autori Identità Golose