Giuseppe Rambaldi è uno chef di grande esperienza e dalla mano speciale, come ha dimostrato per anni da fido scudiero del più pirotecnico dei cuochi italiani, Davide Scabin. Una volta terminata la sua lunga permanenza al Combal.Zero, ha scelto di aprire il suo ristorante sempre da quelle parti, scegliendo però una zona non semplice: Villar Dora, nonostante sia a un tiro di schioppo da Torino, è un'area principalmente residenziale, che può regalare ben poco passaggio a chi voglia farci ristorazione. Ma a Rambaldi non serve, anche grazie alla stima di molti conquistata meritatamente negli anni precedenti.
Quando si arriva, sembra di essere giunti proprio a casa di un amico: si suona il citofono, il cancello si apre, ci si avvia verso le luci calde che danno il benvenuto. Poi si varca la soglia e si entra, in effetti, in Cucina: la bella sala, spaziosa e accogliente, è affacciata proprio sul regno dello chef, che si può osservare orchestrare il servizio e osservare a sua volta le reazioni dei commensali ai suoi piatti.
Leggendo il menu potrebbe sembrare che prevalga la tradizione, ma ogni ricetta è passata dall'interpretazione contemporanea di Rambaldi, che non toglie in golosità ma aggiunge in leggerezza ed eleganza. E qualche volta inventa, come quando con Margherita + Acciughe prende l'idea di una classica pizza e, scomponendola, la trasforma in un intingolo in cui pucciare la pasta: un'esperienza completamente nuova, giocosa e sorprendente. Il servizio è cortese e attento, ampia e intrigante la carta dei vini, anche per la presenza di bottiglie di qualità a ottimo prezzo.
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Tavoli all'aperto
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giornalista milanese nato nel 1976, a 8 anni gli hanno regalato un disco di Springsteen e non si è più ripreso. Musica e gastronomia sono le sue passioni. Autore e conduttore di Radio Popolare dal 1997, dal 2014 nella redazione di Identità Golose.
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