Tra i giovani cuochi della nuova ribalta altoatesina, il trentenne Mathias Bachmann è certamente quello dallo stile più classico. Impregnato della solida scuola di formazione dell’Alto Adige di cui il padre, Helmuth Bachman, cuoco, insegnante nella scuola alberghiera di Bressanone e divulgatore di successo, è un prestigioso esponente, il giovane Mathias ne incarna il rigore tecnico che, però, non si sottrae alla (moderata) sperimentazione. Ne potrebbe essere altrimenti visto il quel trionfo di velluti, legni antichi e storia di cui guida le cucine: lo storico albergo Elephant - quasi 500 anni di storia - di proprietà della famiglia Heiss-Falk, noto sin dal 1551, quando (allora era una stazione di posta per i cavalli) l'oste brissinese Andrea Posch ospitò un elefante – il mitico Soliman - nelle stalle della sua locanda.
Così accanto alla Trota di fiume su ostrica Gillardeu e Bouillon di cavolo a punta ecco balenare la Mela nera con l’anguilla al barbecue e il tartufo di Norcia. Anche il delizioso pane, lievitato naturalmente e cotto in casa si accompagna a un soave burro fermentato in anfora di ceramica. Poi l’Aragosta su crema di patae e salsa yuzu e il rombo con zucca e caviale Schrenckii. Perfetti.
Raffinata anche la proposta dolce “Citrus” panna agra e succo di shiso, realizzata con 10 diversi agrumi coltivati nella vicina Abbazia di Novacella da piante bonsai. Uno spettacolo che prosegue in sala con la bravissima ed elegante Eleonora Corrazza e le scelte enoiche di Michael Falk, padrone di casa, creatore della bella e interessante carta dei vini.
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Ristorante con camere
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articolo a cura degli autori Identità Golose