Lo chef Giuseppe Francica ha sempre avuto le idee chiare. Maneggia padelle da quando aveva 15 anni e non ha mai pensato di fare alcun altro mestiere che non fosse quello del cuoco. Così, dopo la prima gavetta nella natia Calabria, iniziò giovanissimo a viaggiare in Itala e all'estero per affinare la tecnica e ampliare visioni e competenze: tra le tappe principali della sua formazione spiccano Villa Giulia a Gragnano, il C London di Cipriani e il Pollen Street Social a Londra. Quando giunse qui era un ventiquattrenne umile e allo stesso tempo determinato. Stette per 6 anni al fianco di Donato Episcopo e quando questi partì per altri lidi, gli successe subito al timone della cucina.
enza voli pindarici e senza stravolgimenti, ha saputo sviluppare una proposta tutta sua: padroneggia con cognizione di causa i prodotti del territorio e gioca sull'armonia degli accostamenti per affinità o per contrasto. Un paio di esempi? Gli Spaghetti al Piave vecchio con scampi cotti e crudi, bergamotto e acqua di pomodoro cuore di bue e il Coniglio “in tecia” su fondo alla cacciatora con raviolo di lattuga e aceto di fragole.
L'ambiente è ricco di fascino sia nella splendida corte esterna, sia nelle eleganti sale della villa dove si viene coccolati da un servizio preciso e puntuale, curato in prima persona dai fratelli Rosy e Giovanni Zanon, proprietari e grandi professionisti. Plauso finale per la cantina, ricca di spunti e di respiro internazionale.
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Ristorante con camere
Tavoli all’aperto
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bellunese, classe 1972, è giornalista freelance e da oltre 20 anni scrive di gusto collaborando con diverse testate enogastronomiche venete e nazionali. Dirige il web magazine dolomitireview.com