Dentro, fuori, sul tavolo comune davanti al forno di Danilo (Brunetti, l’artigiano di casa), in un angolino, tra i piattini da tè e le lampade da salotto, ma anche a casa, sul divano o sul muretto del parco: la pizza di Giolina è buona ovunque.
È buona perché le sue farine sono selezionate con cura, lavorate con il doppio dell’attenzione e almeno il triplo del tempo. Riescono, senza ostacoli, a far sentire la propria qualità nell’impasto che Danilo Brunetti, giovane devoto all’arte bianca, migliora di giorno in giorno. Sta limando le imperfezioni dei suoi dischi già morbidi e corposi, ben alveolati, sazianti, forme tonde di felicità palatale. Complici, la fiducia di chi ha creduto nel sogno e nella bravura di Danilo, e quindi, l'imprenditrice Ilaria Puddu assieme al socio, Stefano Saturnino. Complici anche, e soprattutto,gli ingredienti di prima qualità che condiscono le basi.
Niente di estremo, ma combinazioni di ingredienti stagionali, conserve genuine, i “frutti” della salumeria italiana e i latticini di prima qualità. Sopravvivono quindi, le Capricciose, che si tingono di giallo, la Tonno e Cipolla – in arte Rosina, Bufale e Margherita, da accendere a piacimento con un tocco di ‘nduja calabrese, direttamente dalla “bottega” d’origine di Brunetti.
Tutt'intorno, una squadra di ragazzi che sorridono vi tenterà a colpi di vini naturali, birre, tiramisù vellutati e crostoni saporiti. E se proprio la pizza non vi va – capita davvero?!- c’è sempre il buon Cugino Alfredo, una collezione di panini “illegali” con la qualità degli impasti e degli ingredienti Made in Giolina.
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Tavoli all'aperto
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classe 1991. Irpina. Si laurea in Lingue e poi in Studi Internazionali, ma segue il cuore e nella New Forest (Regno Unito) nasce il suo amore per l'hospitality. Quello per il cibo è acceso da sempre. Dopo aver curato l'accoglienza di Identità Golose Milano, oggi è narratrice di sapori per Identità Golose. Isa viaggia, assaggia. Tiene vive le sue sensazioni attraverso le parole.