Se in quest’ultimo decennio a Milano abbiamo capito che il sushi è solo un piccolo capitolo nei tomi della saga giapponese, dobbiamo molto ad Aya e Shih Chy Pai Yamamoto. Madre e figlia, a Milano da 3 decenni, aprirono Gastronomia Yamamoto nel 2017, in una viuzza defilata non lontana dal Duomo. Scopo: far conoscere la cucina casalinga delle 47 prefetture ai milanesi. Otto anni dopo, l’obiettivo non si è spostato di un millimetro, e fa il tutto esaurito a pranzo e cena.
Qui si prepara il primo katsu sando della città (poi imitatissimo) ma non fermatevi alla specialità più nota: in carta c’è sempre il gyudon (manzo su riso con zenzero), il curry raisu (riso bianco in brodo speziato di carne maiale e verdure) o il pollo fritto à la nanban, con una colata di salse agrodolci e tartare da sporcarsi come i bambini. Tutto il resto muta pelle ogni 3 mesi, con focus sulle grandi aree dell’isola sollevantina: da febbraio 2025 ci si concentrerà sulle specialità delle isole di Setonaikai e poi ancora su quelle di Okinawa.
Le bontà nel piatto sono pari a quelle d’animo delle signore, che si battono ogni giorno per costruire una tavola civile ma anche condizioni migliori per chi ci lavora.
laurea in Filosofia, coordina i contenuti della Guida ai Ristoranti di Identità Golose, collabora con varie testate e tiene lezioni di gastronomia presso scuole e università. Instagram @gabrielezanatt
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laurea in Filosofia, coordina i contenuti della Guida ai Ristoranti di Identità Golose, collabora con varie testate e tiene lezioni di gastronomia presso scuole e università. Instagram @gabrielezanatt