Trastevere: il frequentato quartiere romano, un tempo popolare e verace prima di essere preso d'assalto da turisti e popolato da attività scadenti, sta riguadagnando posizioni per quel che riguarda la ristorazione di qualità, a lungo presidiata solo dal Glass di Cristina Bowerman. Apertura degna d'interesse è questo insolito ristorante d'albergo che - grazie alla lungimiranza del proprietario Daniele Frontoni e alla fermezza e bravura dello chef Piero Drago - prende nettamente le distanze dallo standard della proposta di categoria e di quartiere.
Lo chef viene dalle cucine di Anthony Genovese, dunque armato di eccellente tecnica ma anche di un approccio senza compromessi alla materia prima e di una certa propensione per la cucina "nose to tail", firma tanto il menu del ristorante che quello del cocktail bar.
Tra gli assaggi più convincenti, il bel mix tra Ostrica, whisky e blu di capra, i Ravioli, agnello e yogurt, i sorprendenti ma confortevoli Tortelli, manzo, cacao e Parmigiano, oltre all'Anatra arrosto. Ma per chi ama il quinto quarto ci sono anche le orecchie di maiale con la giardiniera o gli Ziti con rigaglie e peperoni che guardano alle memorie d'infanzia dello chef, originario dei Castelli Romani. Buona la carta dei vini, con attenzione alle proposte naturali.
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articolo a cura degli autori Identità Golose