La salumeria storica da cui si deve passare per accedere all'osteria vera e propria ha un fascino irresistibile che coinvolge vista e olfatto: una schiera di salumi e leccornie prelibate, ben ordinati su banco e scaffali, sono sirene silenti ma inesorabili che fanno venire l’acquolina in bocca.
E così ci si siede ai pochi tavoli del rustico ma curato e lindo locale con un certo appetito che si placherà trovando soddisfazione nella cucina tradizionale, ma meditata ed eseguita con maestria, di Laura Galli. I figli, Matteo e Cecilia, si occupano degli ospiti in sala con sorridente e informale professionalità.
Le pietanze in carta sono in numero contingentato, ma realizzate con grande attenzione e precisione sfruttando materie prime di livello e misurando debitamente i condimenti. Così l’immersione nei sapori autentici della tavola modenese è ricca di gusto e non appesantisce. Di ciò sono prova tanto le leggiadre Frittelle di minestrone con fine crosticina esterna e cuore morbido e giustamente umido, quanto il Cotechino fritto con Zabaglione al Lambrusco. La cuoca ci mette del suo nell’interpretazione del territorio e allora largo alle Mezze maniche al ragù di zampone su polentina di patate, appetitose e aggraziate.
I dolci non vanno persi: regalano un finale gioiosamente goloso ed emiliano.
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autrice del libro Gli anni d'oro della cucina parmigiana, per l'Accademia Italiana della Cucina, collabora a “Gusto”, pagina golosa della Gazzetta di Parma