A Simone Nardoni i limiti stan stretti. Certo, noi gli consiglieremmo comunque di recuperare un po’ di rapporto col territorio; ma la sua Essenza è tutt’altro, è un viaggiare con la mente e coi sapori, è lasciarsi condurre dall’estro, è il salpare – il mare è a pochi metri – per navigare verso lidi lontani.
Quella di Essenza è dunque una cucina molto personale, molto fantasiosa, allergica a lacci e lacciuoli, diversa da quella che ci si potrebbe aspettare a Terracina, rotonda ma con guizzi e un bell’uso delle aromatiche. Non c’è il fritto di mare ma semmai un delizioso Tataki di ventresca di tonno con crema di ricotta di bufala mantecata agli agrumi, granita di jalapeño, acqua di pistacchi e pomodoro marinda, affascinante gioco tra il Mediterraneo, il Sudamerica e l’Oriente; più avanti anche la pasta total black risulta davvero convincente (Tagliolino, seppia sporca, aglio nero, sensazioni di tartufo), anzi perfetta nella sua esplosione umami. L’agnello è intenso, quasi selvatico (una goduria. Ma è anche un po' troppo grasso), ottimi i Dim sum croccanti di maialino in brodo di prugne, pompelmo e soia. I dolci sono dolcissimi.
classe 1974, giornalista professionista, si è a lungo occupato soprattutto di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa esattamente l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta sui viaggi e sulla buona tavola. Caporedattore di identitagolose.it
classe 1974, giornalista professionista, si è a lungo occupato soprattutto di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa esattamente l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta sui viaggi e sulla buona tavola. Caporedattore di identitagolose.it