A Roma esiste tutto un movimento che sta dando una nuova idea di cucina orientale, una nuova onda di attenzioni e cura del prodotto e nel piatto. Il ramen e i gyoza sono entrati di diritto nella nuova mitologia culinaria romana; più di qualche locale si sta distinguendo per qualità e inventiva, anche se qualcuno ha subito storto il naso pensando di non poter vivere senza carbonara e cacio e pepe.
Tra le fila di queste (quasi) nuove aperture troviamo Umami, una delle ultime creature di Marco Pucciotti, giovane imprenditore che ha al suo attivo una lista di locali di qualità da leccarsi i baffi (Sbanco, Blind Pig, SantoPalato). Marco è un creativo della ristorazione e non poteva mettere nella sua cucina un Signor Chen qualsiasi; quindi ha scelto quello che, a detta di molti, è il prossimo astro nascente della tavola a Roma (e non solo), lo chef Giuseppe Milana, siciliano di Caltanissetta, classe 1988.
La tradizione che portano in tavola è quella della regione del Kanto (l'area di Tokyo e Yokohama per intenderci); con i loro piatti, cercano di abbinare intelligentemente la qualità dei piccoli produttori locali alle tecniche moderne. Si parlava prima di ramen, e qui apriamo un capitolo straordinario, fatto di tanta cura e preparazione per un piatto difficile da trovare nelle corde di un chef italiano. Milana ha saputo fare sua quella preparazione straordinaria (dovete provarla) e in varie versioni, pensiamo soprattutto al ricchissimo Umami Ramen che, con ben 16 ingredienti diversi in ciotola, riesce a toccare corde davvero notevoli.
+390653096313
+390687750714
classe 1971, nasce grafico, disegnatore e curioso. Apre il suo blog bloggokin.it nel 2005 quando non era ancora una moda, da allora si occupa e scrive di creatività e di tutto quello che gli gira intorno, cibo e ristorazione compresi