Cucina napoletana con influssi dal mondo. In un ambiente caldo, giovane e accogliente, lo chef Roberto Di Pinto ha creato un ristorante che lo rappresenta. La parola d’ordine è “gastrocrazia” che significa mangiar bene al giusto prezzo, per una qualità che incontra il portafoglio. Ma ciò non vuol dire lesinare su tecniche, creatività e divertimento, e così lo chef può mettere nel menu un Raviolo ripieno di pizza Margherita, originale interpretazione dell’icona italiana piastrata come un gyoza, oppure un’Ostrica Kys, "da bere" già staccata dal guscio, arricchita da guacamole, foglia di coriandolo e un freschissimo sorbetto al pisco sour.
La sua Napoli, città d’origine, resta punto di riferimento, come dimostra l’ottima Mescafrancesca, ricordo di pasta mista e patate, ma con il tocco prezioso dell'astice, la golosità della maionese di testa di gambero rosso e il finale erbaceo del basilico fresco.
Gli amanti dei gusti decisi potranno provare il Diaframma al barbecue, omaggio a Benevento, con dripping di tre salse di peperoni differenti, cipolla di Tropea caramellata e raviolo di guanciale con wasabi napoletano (a base di friarielli). Ci sono anche piatti ormai diventati classici, come la Parmigiana espressionista, ricoperta da un velo di carbone vegetale e decorata con salse al pomodoro, mozzarella e basilico.
Audace il dolce, La Medusa Arrabbiata, ispirato al quadro di Caravaggio, Spaghetto freddo con marmellata di pomodoro: solo per chi non si prende troppo sul serio. In sala coordina le danze la moglie Martina, compagna di lavoro e di vita.
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giornalista professionista e professore di Antropologia del Cibo all’Università Iulm di Milano. Collabora con Fine Dining Lovers e altre testate del settore food. È stata nominata Chevalier de Champagne ed è stata per tre anni Responsabile della parte giornalistica food di Expo Milano 2015