Le cose migliori accadono quando, per ragioni diverse, arrivano a coesistere simultaneamente persone giuste, nel posto e al momento giusto. Soprattutto se questo sincronismo riesce poi a innescare scintille e far divampare l’incendio della creatività. Impronta ha aperto a due passi dal ponte degli alpini un anno fa, dal restauro di una vecchia libreria su tre livelli arredati con gusto e un’elegante propensione all’arte e al design degli spazi e dei dettagli.
Un progetto che sta già riscrivendo le regole del fine dining di Bassano e dintorni: a farlo detonare l’incontro professionale tra lo chef Cristopher Carraro e Laura Avogadri. Bergamasca, donna di sala affascinante e appassionata, sta curando una cantina che va evolvendo per ampiezza e profondità. Lui, classe 1988 da Sandrigo, prima di dar vita al suo primo assolo si è fatto le ossa (e un bel curriculum) in prestigiose maison estere e italiane, togliendosi belle soddisfazioni.
L’impostazione (ora solo menu degustazione) è sempre stata nitida. Carraro, perduto l’assillo di dover ancora dimostrare qualcosa, sta procedendo con consapevolezza verso la sua identità stilistica. Senza paura di prendere qualche rischio, di spingere sull’acceleratore dei sapori. Ogni portata è una stratificazione accurata di testure e tecniche inappuntabili, le complessità s’individuano, ma sono immediate. Interessanti le esplorazioni sulle acidità, le contaminazioni orientali, le aperture a cotture di scuola francese. Cristallino il talento per fondi, brodi, risotti. Esperienza di livello assoluto: di questo posto si parlerà sempre di più.
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Tavoli all'aperto
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abruzzese, classe 1979, innamorato dei cucchiai di Totti e della barbabietola di Colagreco. Da tempo viaggia alla ricerca di buone storie da raccontare: di territori e ingredienti, di produttori e cuochi. Hunter per propensione, vive la certezza che gli artigiani salveranno il mondo