C’è modo e modo di subentrare a un genitore alla guida di un’azienda. Quello che nessuno si augura, è tuo padre che viene meno all’improvviso e a un’età ancora giovane, aprile 2022 solo 66enne. Fatale un’uscita in mare con l’amatissimo kite in compagnia dell’unico figlio, Alberto, classe 1986. La sua vita era scandita da tre modi di essere: architetto; chef della A Spurcacciun-a e surfista, sport che lo ha spinto a solcare le onde di tanti mari e più oceani fino a improvvisi titoli di coda. Questa realtà dai tanti volti, lì sulla spiaggia che dal capoluogo porta a Vado, è anche bistrot, sushibar, cantina per degustazioni e stabilimento balneare. Impossibile non trovare qualcosa di gradito.
E con la sorella Pervinca sempre in prima fila assieme col figlio Alessandro, classe 1988, e, per l’appunto, il nipote Alberto, molto si stava già muovendo per attualizzare un’insegna che merita di tornare ai fasti a cavallo dei due secoli. Nel 2018 fece irruzione uno chef e nuovi modi di interpretare il mare. E così ecco Simone Perata, ligure della vicina Celle, già qui nel 2008/9. Adesso di più, partendo da autodidatta.
Chi ha avuto modo di conoscere la Spurcacciun-a come è sempre stata non faticherà certo a riconoscerla ora. Mi hanno emozionato il Gambero viola, gazpacho di fragole, pesto di mandorle; Anguilla glassata al Rossese, albicocche di Valleggia, bergamotto; Il Cappon Magro, molto ripensato, con sgombro, alici, polpo, cozze, vongole, gamberi e scampi crudi, pomodoro, barbabietola, sorbetto; Millefoglie di foie gras, tonno rosso e alga nori, omaggio a Martin Berasategui…
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nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
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