L'Ostreria è stata per chi scrive un'esperienza folgorante. Una corte semi abbandonata subito fuori Piacenza accoglie il progetto dei tre fratelli Pavesi, la loro bottega e uno spazio per eventi, pur lasciando un enorme spazio per sviluppo di progetti futuri. Possiamo iscrivere l'Ostreria a quella categoria di trattorie contemporanee che tanto sta scaldando i nostri cuori da Milano a Torino, da Piacenza a Lucca passando per Roma o la Sicilia.
Giacomo in sala è un oste eccezionale che sa non solo raccontare il menu o proporre una carta dei vini incredibile, ma anche farvi sorridere e raccontare una visione e un territorio. Il menu si snoda fra classici e meno classici, ma sempre con estrema attenzione alle materie prime. Diventa quindi quasi inutile parlare della qualità dei salumi che in questo angolo dell'Emilia Romagna trovano una delle loro espressioni più convincenti e suadenti. Vogliamo parlare della pasta fresca? dei ravioli? Consistenza, intensità, incitazione all'abuso. Parliamo probabilmente di una delle roccaforti della gola cui diventa più difficile sfuggire. Ma gola non è solo grassi e tradizione stretta, il cappon magro di fiume è incisivo fresco e leggerissimo. Anche le carni cacciate stanno diventando un punto di riferimento.
Dei vini ne abbiamo in scelta lucida e non scontata, qualche grande classico, tantissimi vini artigianali/naturali, ma affidatevi a Giacomo, vi illuminerà. Vale la pena fermarsi anche alla bottega e saccheggiarla del meglio del territorio piancentino e di una strepitosa giardiniera fatta da loro.
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Tavoli all'aperto
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dopo una formazione scientifica si è sempre dedicato alla gastronomia: lavora da anni per l'Osteria Francescana, scrive per Dispensa, è tra i fondatori del progetto Postrivoro ed è curatore di Al Meni