Archeologia gastronomica? Almeno in parte è questa l'ispirazione che ha spinto Albert Raurich ad aprire il secondo locale a Barcellona, dopo il successo ottenuto dall'ex-bulliano con Dos Palillos. Che con Dos Pebrots, solo apparentemente un tapas bar, si dedica appunto allo studio della storia della cucina mediterranea, cercando legami, seguendo sentieri del gusto che partono dai ricettari di Apicio, percorrono le coste nord-africane, attraversano le varie regioni della Spagna. Lo stile e la proposta sono informali e pop, ma l'ambizione e le intenzioni sono certamente gourmet.
Tutto viene preparato al momento, in una cucina su cui si affaccia un bancone, dove si siedono i più fortunati: sono i posti più rumorosi e caldi, ma sono anche quelli da cui meglio si comprende l'essenza di questo ristorante. Una cucina à la minute, fatta di gesti semplici, precisi e concreti, di fiamme vive e di brace, di salse addensate sotto gli occhi dei commensali, di fermentazioni (a ricordarci che non sono appannaggio solo della nuova cucina nordica...), di conserve in salamoia o sottolio.
Encomiabile in questo senso la degustazione di pesci marinati, affumicati, in salagione: un excursus di sapori e consistenze che racconta molto più di un trattato. O la Ventresca di tonno preparata con una tecnica molto simile a quella del Pulpo alla gallega, o ancora la Cipolla rossa alla brace con il garum, una specie di signature dish del locale di Raurich, nella sua semplicità ancestrale. L'unico difetto di Dos Pebrots è che una visita non basta per esplorare le molte possibilità che offre il suo menu.
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giornalista milanese nato nel 1976, a 8 anni gli hanno regalato un disco di Springsteen e non si è più ripreso. Musica e gastronomia sono le sue passioni. Autore e conduttore di Radio Popolare dal 1997, dal 2014 nella redazione di Identità Golose.
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