Siamo nel cuore dell'Altopiano Vicentino, tra boschi rigogliosi e prati a perdita d'occhio. Qui non ci si passa per caso, ma il viaggio vale l'esperienza della cucina di Elvis Pilati, una filosofia di vita più che altro, fatta di conoscenza del territorio e delle materie prime che offre, da far entrare così, integre, nel piatto. Non è un caso che lo chef tenga anche incontri e corsi per riconoscere, raccogliere ed utilizzare le erbe officinali, i funghi e i frutti della montagna. Tutto passa attraverso la passione e conoscenza.
Il locale è delizioso, una vecchia locanda ristrutturata e arredata con gusto, che gode di una incantevole vista sulla pianura, se prima di accomodarvi vi regalate una passagiata nel verde, l'esperienza gastronomica assumerà tutto un altro significato, parola di chef. La cucina è per nulla convenzionale, pur attigendo a piene mani dalla tradizione locale, ma è animata da una ricerca continua che porta a trasformare i prodotti in creazioni uniche, in un mix di tecnica, fantasia e rispetto della materia. L'orto di stagione con gelato all'Asiago stravecchio è un po' la summa di quanto scritto e anche i tortelli con erbe spontanee.
Non andatevene senza aver assaggiato il Controfiletto di cervo, ma soprattutto il Non è un tiramisu, un'alchimia che prende solo ispirazione dal noto dolce. Il servizio è premuroso e beneficia anche di alcune uscite in sala dello chef. La carta dei vini conta su 330 etichette, nazionali e internazionali. Fatevi consigliare un distillato a fine cena.
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Raccogliendo asparagi
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cronista che ama la fotografia, cucina spesso per gli amici, cui offre sempre del buon vino. Vorrebbe morire viaggiando