Vicino a Le Ferriere, tra Nettuno a Latina, c’è il luogo scelto dallo chef Max Cotilli insieme alla moglie Sonia Tomaselli per aprire, nel 2010, quella piccola oasi che è il ristorante Satricvm.
Lo chef, che può contare su importanti esperienze a fianco di Kamel Benamar dell’Oranger e al ristorante Waterside Inn di Michel Roux, esprime la sua tecnica attraverso una cucina molto personale. Un connubio tra mare e campagna, con qualche tocco derivante dall’India dove è stato executive al Kempinski di Bombay. Grazie a questo patchwork Max Cotilli celebra il territorio nel quale è immerso, non trascurando quell’attenzione alla forma che omaggia la sostanza, facendola splendere.
Le preparazioni sono lo strumento attraverso il quale elevare la materia prima, che si insinua anche a livello subcosciente nell'ospite durante il percorso di degustazione, reso ancora più efficace grazie a un'opera di battesimo dei piatti davvero felice, evocativa e sintetica. Nomi, e preparazioni, in cui la sostanza viene omaggiata con l'esaltazione del territorio e della sua storia, come accade ne "la transumanza", Fagottello di cacio e pere con stracotto di pecora, prosciutto di pecora leggermente scottato e Pecorella farcita con coratella, pecorino e cialda di farina di castagne. Nota di merito per i dessert, specialmente il gelato, che è perfetta chiusura dell’esperienza presso un indirizzo che convince grazie anche a una sala curata dalla compagna nella vita, come nel lavoro, Sonia Tommaselli, sommelier empatica e premurosa padrona di casa.
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Tavoli all'aperto
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folli amanti dell’alta cucina, in totale sono una ventina, sempre alla ricerca di emozioni. La causa? Un’irresistibile Passione Gourmet