Impasti buoni, leggeri e digeribili, da farine biologiche e macinate a pietra e un’attenzione millimetrica a ogni passaggio della produzione, fino alla temperatura del forno a quella del servizio. Materie prime nell’85% dei casi siglate da un certificato biologico. E il servizio, easy, condito di sorrisi e modi informali per non far pesare al cliente l’evidente qualità e lo sforzo impiegato per raggiungerla.
Insomma, «Fare pizze buonissime, servite con gentilezza, in posti bellissimi» è il claim tradotto ogni giorno nella pratica in 15 pizzerie di 9 città italiane (5 a Milano, 3 a Torino, 2 a Firenze e Bologna, una ciascuna a Castelmaggiore, Verona e Roma) e una a Londra dai fratelli calabresi Matteo e Salvatore Aloe. Il primo segue la parte operativa - dalla formazione alla risoluzione di qualsiasi problema quotidiano -; il secondo si occupa di trovare i luoghi giusti in cui aprire. Sono le alchimie di uno di uno dei casi di successo seriale più importante del paese.
Aperta nel settembre 2014, la pizzeria Berberè San Frediano è stata la prima dei ragazzi fuori dalla loro comfort zone bolognese: a due passi dell’Arno, è in un angolo caratteristico accanto al fiume. Ordinate senza esitazioni la Pizza a base bianca con cavolo nero, senape, porri, fiordilatte e formaggio Vèzzena. A Firenze, c'è anche una seconda pizzeria, Berberè Santa Croce, in via dei Benci 7.
Tavoli all'aperto
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articolo a cura degli autori Identità Golose