La pizzeria nasce nel 2010 quando Petra Antolini e il marito Lorenzo, entrambi provenienti dal mondo della ristorazione, decisero di "fermarsi", cioè di chiudere l'esperienza itinerante da dipendenti per dedicarsi a una delle grandi passioni di Petra, la pizza. Non ci misero molto a capire che non gli bastava una pizza qualsiasi e che il mondo dei lieviti, delle farine, degli impasti era tanto sconosciuto quanto affascinante. Decisero quindi di iscriversi alla scuola del Molino Quaglia, e ci fu un deciso cambio di prospettiva e di orizzonti.
Passione, esperienza e fantasia ma - soprattutto - competenza, ecco quello che cerca Petra. Si lavora con un lievito madre che ogni mattina viene rinfrescato, si sperimenta su farine, si va alla ricerca di nuovi profumi proprio negli impasti. Il risultato è una pizza né tradizionale né gourmet, ma solo "la nostra pizza", come la chiama Petra, morbida e croccante allo stesso tempo, farcita e arricchita con prodotti di qualità e molto territorio, compreso - per dire - un Culatello della Vapolicella stagionato nel Recioto e nell'Amarone utilizzato nella pizza Isabella, ma anche la Renga di Parona, il Cotto della Lessinia, da dove arrivano anche gli spinacini selvatici, il formaggio Monte veronese.
La lista è ampia (c'è anche l'impasto senza glutine) e le farciture sempre equilibrate e c'è anche una carta ristorante non piccola. Da un paio d'anni è attivo anche uno spazio da asporto all'ingresso della città, Casa Petra: "Per offrire il nostro prodotto anche a chi vuole gustarselo a casa e con una spesa inferiore".
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Tavoli all'aperto
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veneziano, giornalista, una vita dedicata allo sport da inviato (e adesso da appassionato e tifoso), cura da dieci anni "Gusto", la pagina di enogastronomia del Gazzettino di Venezia