Non siamo sul mare eppure dal Vecchio Gazebo percepisci in toto la vocazione marinaresca della città che ci ospita, Molfetta, tanto nelle pareti bianche, quanto nel legno degli arredi, quanto nell’attitudine da esploratore del maitre-proprietario, Giuseppe Petruzzella. Costui, dopo aver viaggiato in lungo e largo, studiando i segreti dell’arte bianca, ha aperto quella che è molto di più di una Pizzeria. Il Vecchio Gazebo, in effetti, è un laboratorio gastronomico (e poi pizzeria) ante litteram. Lui parlava di alta qualità della pizza e di esperimenti sugli impasti ben prima che queste sane pratiche si diffondessero.
Partiamo da lei, la pizza, gustosissima. Il suo impasto non è figlio di una visione estremizzata sulla lievitazione, le si concedono 24-30 ore al massimo di ''riposino''. Il vero divertimento, per dei ricercatori come Giuseppe e come il suo pizzaiolo Sharoxan De Leo, sta nei tipi di farina utilizzati e negli ingredienti scelti, tutti di assoluta qualità.A dettare legge, però, non sono solo le pizze. Le portate canoniche ambiscono ad avere sempre più rilevanza all’interno del menu: meritano una menzione d’onore il Baccalà a bassa temperatura con salicornia e fondo di cavolo cappuccio ed il Cappellaccio ripieno di scorfano su passata di datterino giallo e crudo di gamberi di Gallipoli. Ottima la selezione di vini e birre artigianali, frutto di ricerche meticolose sull 'intero territorio nazionale.
Piacevolissima l’atmosfera, un plauso alla brigata di sala e cucina, rapida come deve essere in una pizzeria ma allo stesso tempo preparata, come in pochi ristoranti.
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Tavoli all'aperto
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Nasce a Bari nel 1988 e da allora "va sempre girando" (cit. nonna Laura). Scrive di ristoranti, di terre e personaggi leggendari. Ha pubblicato: "Puglia à la carte", "Incredibilia" e "Canti di Terra e di mare"