Il locale è indiscutibilmente romantico e di ragguardevole raffinatezza circondato da una fonte inesauribile di richiami turistici sempre protetti dai venti e quindi di gradevole accessibilità. I fratelli Mazzotti in questa “Riviera delle Alpi” da trent’anni riescono a creare piatti di tradizione rivoluzionaria con intelligenza grazie all’expertise innovativa che predilige da sempre l’uso di materie prime stagionali senza mai tralasciare piatti iconici e classici per gli amanti del rinomato e non distante Casinò.
Il nome grenier, dal francese "vecchio granaio", è l’anticipo di un susseguirsi di suggestioni che spaziano negli arredi e nella piacevole accoglienza del personale della sala ricca di dettagli in armonia a piatti colorati di mare e di terra dai gusti pieni e definiti. Il foie gras è protagonista già negli artistici amuse-bouche per trovare l’equilibrio nel goût du terroir. È proposto in soffici macaron a fianco al cappuccio di zucca e parmigiano ed in cubo in salamoia e pain d’épices ma ancora si apprezza in crosta di cereali, nei ravioli e nella scaloppa.
E c'è infine l'immancabile mela valdostana che diventa un gel, una riduzione di sidro o il cuore di uno strudel. La carta dei vini è un piccolo viaggio intorno al mondo con etichette ricercate e classificate ad arricchire il percorso geo-sensoriale che la padrona di casa Sara Berti riesce a proporre con semplicità e carisma. Ci si può divertire spaziando molto tra le regioni d'Europa e in molte pagine si raggiunge una profondità di annate invidiabile per palati più esperti.
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Quei due del vecchio granaio
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laureata in Economia e valorizzazione del turismo, è consapevole dell'effetto moltiplicatore che anche solo un ingrediente può avere in un territorio. Da dieci anni viaggia (molto) e racconta tutto quello che assaggia di curioso ed entusiasmante