Massimiliano Prete si conferma, con il passare degli anni, un grande pizzaiolo, capace di trascinare il suo nome da Saluzzo, dove ha aperto il suo primo locale, sino a Torino per affermarsi come una delle pizzerie gourmet di riferimento in città.
Dalla Puglia, sua terra natale, Massimiliano Prete ha preso la voglia e l’entusiasmo di migliorarsi e migliorare quello che da molti viene definito un piatto e una ricetta intoccabile e sacra, come la pizza. Da Saluzzo e dal Piemonte, che sono il suo luogo di adozione invece ha preso non tanto l’accento, ma certamente i toni pacati e cortesi.
Qui la pizza non è unica ma viene gestita e servita secondo ricette differenti a partire dall’impasto e via fino al topping che segue accostamenti ragionati. Alcuni impasti sono realizzati con la farina autoprodotta da grano siciliano. Si va dal Pizzotto, ovvero la pizza “nuvola di grano”, soffice, con le acciughe del Cantabrico o il crudo di Parma e Burrata. Alla pizza croccante e classica, la prima che si può assaggiare in versione Margherita extravergine e la seconda ai Porri di Cervere e Castelmagno. Infine la Fa Croc, ovvero la personale versione di Prete della pizza Romana, servita con mortadella o baccalà. Se si lascia la mano libera allo chef si può scegliere la Scampi (base croccante mais e semi di girasole con scampi, burrata di Gioia del Colle, sedano fresco, salsa al mango).
La carta vini è ampia, con una buona selezione di vini naturali e birre artigianali. Se non bastasse ci sono sempre ottimi dolci e talvolta panettoni o colombe. Insomma siamo allla festa del lievitato.
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pensa che il giorno sia felice solo quando scopre un nuovo ristorante dove si mangia bene. Gastronomo per passione, abitante della combattiva Valle Susa, nel tempo che resta si occupa di politiche di welfare e di innovazione sociale